Fine trimestre. Periodo di bilanci: lavoro. Ho lavorato gomito a gomito con tante persone. Mi fermo a riflettere: chi mi ha dato di più, chi mi ha insegnato di più, chi mi ha fatto crescere di più? Sono le persone che voglio ringraziare in modo particolare.
Scorrono volti e nomi precisi: Massimo, Aldo, Paola, Marcello, Valentina, Carlo, Luca, Alessandro, Armando, Marco, Cristian, Gabriele, Lorenzo, Luigi, Emanuela, Pietro, Sirio, Saverio… Tutte persone che il lavoro mi ha messo accanto; la parte principale del lavoro, la parte più appassionante: le relazioni. Mi chiedo cosa abbiano in comune persone umanamente e professionalmente così diverse, ma che mi hanno fatto crescere umanamente e professionalmente. Trovo la risposta in una battuta de Il giovane Holden, quando il confuso Holden alla ricerca della vera maturità si sente rispondere dal suo professore che: «Ciò che distingue l’uomo immaturo è che vuole morire nobilmente per una causa, mentre ciò che distingue l’uomo maturo è che vuole umilmente vivere per essa».Ecco cosa hanno in comune tutte queste persone: vivono umilmente per una causa. Non cercano sé stessi nel lavoro, ma – attraverso il lavoro fatto bene e con passione – donano sè stessi e i loro talenti, mettono in comune risorse, cercano il bene comune, servono gli altri. Solo questo trasforma il quotidianissimo ripetersi del lavoro giornaliero in un’avventura senza pari: il cuore umile degli uomini e delle donne maturi.
ps. ah se governassero!